Scopri Mari Ermi

Questo libro è per chi ha un sogno.
Per chi combatte ogni giorno per realizzarlo e per chi ha perso la fiducia e ha bisogno di ritrovarla. 🌱

In lettura

Lo specchio macchiato dal tempo
Stefania Convalle
Al faro
Virginia Woolf
Il giovane Holden
J. D. Salinger
Il vecchio e il mare
Ernest Hemingway
DAL BLOG

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Oltre il confine è il romanzo immenso di uno scrittore immenso

Ci sono pagine di questo libro dove semplicemente smetti di respirare. Pagine che pensi di fermarti perché non sei in «continua a leggere»

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Libri del cuore

Ecco una lista di libri che, per un motivo o per l’altro, hanno un posto speciale nel mio cuore:

  • I miserabili, Victor Hugo
  • Martin Eden, Jack London
  • Via col vento, Margaret Mitchell
  • Dialoghi con Leucò, Cesare Pavese
  • Furore, John Steinbeck
  • L’isola di Arturo, Elsa Morante
  • Il Conte di Montecristo, Alexandre Dumas padre
  • Harry Potter, J.K. Rowling
  • Il signore degli anelli, J.R.R. Tolkien
  • La memoria del topo, Michael Connelly
  • Piccole donne, L. M. Alcott
  • I ragazzi della via Pál, F. Molnair
  • Cime tempestose, Emily Brontë

Letture recenti

L'altra
Tania Mignani

Costante ironia, tocchi noir e sviluppi sorprendenti caratterizzano questa raccolta di racconti che esplora l’amore – in particolare rispetto a storie dai risvolti drammatici e alle zone d’ombra dei rapporti umani – con assoluta originalità.

Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs
Fannie Flagg

Una storia vivace che si sviluppa tra il 1948 e il 1987 per la gran parte tra New York, dove abita la protagonista, giornalista televisiva sfinita dai ritmi frenetici del lavoro, ed Elmwood Springs, paesino del Missouri al quale risalgono le sue origini.
Gli ingredienti del libro (tra questi un mistero da risolvere, un passato doloroso in cui scavare, personaggi buffi e simpatici e tantissimi dialoghi), uniti al brio della scrittura, lo rendono perfetto per la primavera e, più in generale, per momenti in cui si ha bisogno di staccare pur senza allontanarsi da temi importanti, che Fannie Flagg accosta con toccante leggerezza e con pizzichi garbati di ironia – qui si parla, ad esempio, di malessere interiore, dei meccanismi malati dell’ambiente televisivo e di discriminazioni razziali.
Tra i messaggi la necessità di allentare i ritmi che ci fagocitano, il valore delle cose semplici della quotidianità, l’importanza dei legami di amicizia e dell’amore in senso più generale.

Quel che affidiamo al vento
Laura Imai Messina

Ispirato a un luogo reale, il giardino del Telefono del vento sulla collina di Ōtsuchi in Giappone, questo romanzo affronta i temi della perdita e della rinascita con garbo ma senza timore di toccarti nel profondo.
Tra i punti di forza: la capacità di trasmettere un approccio alla vita, alla perdita, al dolore e alla gioia davvero “confortante”; diverse intuizioni piene di bellezza (l’immagine della cornice mi ha molto colpita); i capitoletti di intermezzo, in grado di alleggerire anche le parti più dolorose; il fascino di un luogo dell’anima più che fisico; il potere di commuovere senza risultare stucchevole.

Diviso in due parti (la prima più struggente, un vero pugno nello stomaco; la seconda più morbida, probabilmente anche meno intensa), il romanzo è caratterizzato da un uso esteso di analessi e prolessi, mentre in certi punti le strutture sintattiche, risentendo forse della conoscenza del giapponese da parte dell’autrice, rendono la prosa poco lineare, con un effetto che può piacere o non piacere.

DALLA LIBRERIA

In lettura

Lo specchio macchiato dal tempo
Stefania Convalle
Al faro
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Il giovane Holden
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Costante ironia, tocchi noir e sviluppi sorprendenti caratterizzano questa raccolta di racconti che esplora l’amore – in particolare rispetto a storie dai risvolti drammatici e alle zone d’ombra dei rapporti umani – con assoluta originalità.

Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs
Fannie Flagg

Una storia vivace che si sviluppa tra il 1948 e il 1987 per la gran parte tra New York, dove abita la protagonista, giornalista televisiva sfinita dai ritmi frenetici del lavoro, ed Elmwood Springs, paesino del Missouri al quale risalgono le sue origini.
Gli ingredienti del libro (tra questi un mistero da risolvere, un passato doloroso in cui scavare, personaggi buffi e simpatici e tantissimi dialoghi), uniti al brio della scrittura, lo rendono perfetto per la primavera e, più in generale, per momenti in cui si ha bisogno di staccare pur senza allontanarsi da temi importanti, che Fannie Flagg accosta con toccante leggerezza e con pizzichi garbati di ironia – qui si parla, ad esempio, di malessere interiore, dei meccanismi malati dell’ambiente televisivo e di discriminazioni razziali.
Tra i messaggi la necessità di allentare i ritmi che ci fagocitano, il valore delle cose semplici della quotidianità, l’importanza dei legami di amicizia e dell’amore in senso più generale.

Quel che affidiamo al vento
Laura Imai Messina

Ispirato a un luogo reale, il giardino del Telefono del vento sulla collina di Ōtsuchi in Giappone, questo romanzo affronta i temi della perdita e della rinascita con garbo ma senza timore di toccarti nel profondo.
Tra i punti di forza: la capacità di trasmettere un approccio alla vita, alla perdita, al dolore e alla gioia davvero “confortante”; diverse intuizioni piene di bellezza (l’immagine della cornice mi ha molto colpita); i capitoletti di intermezzo, in grado di alleggerire anche le parti più dolorose; il fascino di un luogo dell’anima più che fisico; il potere di commuovere senza risultare stucchevole.

Diviso in due parti (la prima più struggente, un vero pugno nello stomaco; la seconda più morbida, probabilmente anche meno intensa), il romanzo è caratterizzato da un uso esteso di analessi e prolessi, mentre in certi punti le strutture sintattiche, risentendo forse della conoscenza del giapponese da parte dell’autrice, rendono la prosa poco lineare, con un effetto che può piacere o non piacere.